L’ELOGIO ALLA LIBERTA’ INDIVIDUALE DI VIKTOR FRANKL 

Neurologo, psichiatra, prigioniero n. 119.104 in quattro campi di concentramento tra cui Auschwitz e Dachau durante la Seconda Guerra Mondiale, fondatore della Logoterapia ed Analisi Esistenziale.
Il pensiero di quest'uomo si riassume in questa frase: "Tutto può essere tolto ad un uomo ad eccezione di una cosa: la sua libertà di scegliere come porsi di fronte ad ogni situazione".
Durante la sua prigionia si rese conto che i suoi torturatori potevanoobbligarlo a qualsiasi cosa ma non potevano obbligarlo ad odiarli.
Dalla sua drammatica esperienza di vita Frank ebbe la capacità di trarre delle grandi intuizioni. La sofferenza fa parte della vita e se ci si trova in una situazione drammatica o dolorosa che non possiamo cambiare, ciò che ci resta da fare è scegliere la migliore attitudine per affrontarla.
Solo quando troviamo un senso più alto alla sofferenza che siamo chiamati a vivere, riusciamo ad andare oltre la disperazione (che è sofferenza senza speranza).
Durante la sua prigionia, notò che coloro che avevano un ideale forte, un compito che li aspettava, una ragione per cui vivere, riuscivano a guardare al futuro, a resistere e non soccombere alla disperazione.
Tutto il lavoro di V. Frankl è centrato sul concetto dell'"auto-trascendenza" che è l'essenza dell'essere umano.
Cosa significa?
Vuol dire che ciò che conta non è la realizzazione e l'appagamento di se stessi, quanto l'essere orientati verso qualcosa che ci supera, che va oltre ed al di là di noi; qualcosa da realizzare, qualcuno da incontrare ed amare. Ecco che la malattia può essere meno pesante se penso di riuscire a superarla per poter continuare a fare il lavoro che amo, oppure godere di tanti momenti splendidi coi nipoti. Una separazione diventa un momento doloroso che posso superare perché mi sento degno di essere amato e rincuorato dalla certezza di incontrare un nuovo amore.
L'uomo è se stesso nella misura in cui si supera e di dimentica.
E' proprio nelle difficoltà e nella sofferenza che siamo chiamati ad assumere questo atteggiamento. Cercare scappatoie, facili ed illusorie soluzioni, così come restare aggrappati e chiusi nel proprio dolore non fa che peggiorare le cose.
Dice Frankl che il "COME" una persona affronta le difficoltà racchiude una possibilità di significato dell'esistenza.
Goethe scriveva: "Non esiste azione che non possiamo nobilitare sia agendo, sia accettando". Ed accettare è la condizione prima per cambiare, non è passività, tutt'altro! Solo se accetto, piuttosto che negare, di avere un problema posso adoperarmi per cercare una soluzione.
Resposabilità, libertà individuale, ricerca di significato sono l'eredità di Viktor Frankl.
Chi ci aiuta a trovare questo senso più alto?
Ci guida la nostra coscienza, nella quale risiede la nostra potenzialità di intuire il significato profondo in ogni circostanza.
E nei confronti della nostra coscienza noi siamo responsabili.
Buona ricerca!